ASSOCIAZIONI CULTURALI

Perché oggi parliamo di Associazioni Culturali? Dobbiamo distinguerle dalle altre tipologie di associazioni. Quindi mettiti comodo, leggi questo articolo e sicuramente avrai idee più chiare.

Un’Associazione culturale è un’Associazione No Profit che non ha precise normative di riferimento ed utilizza i fondi per scopi culturali, di insegnamento o educativi. Mi spiego meglio: queste Associazioni sono diverse dalle Organizzazioni di Volontariato, dalle Associazioni di Promozione Sociale, dalle Onlus o dalle Associazioni Sportive Dilettantistiche ma si rifanno alle norme del Codice Civile e della legge fiscale (Tuir) relative agli Enti Non Commerciali.

Figurati, oggi sono diventate di “tendenza”, però è importante che rispetti un requisito molto importante presente nel DPCM del 21 Marzo 2016: all’art. 1 comma 1 lettera “ abbiano, secondo il rispettivo atto costitutivo o statuto, la finalità di svolgere e/o promuovere attività culturali.”

E si, ogni Associazione per essere classificata deve rispettate le normative ad esse riservate!

Quali sono le ”attività culturali” ti starai chiedendo….

Non esistono in questo ambito definizioni univoche ed universalmente riconosciute… Forse nei prossimi anni sarà tutto delineato, più chiaro ed esaustivo. Noi gestiamo DIVERSE Associazioni e quindi dalla nostra esperienza riteniamo che sono attività culturali le attività che riguardano la creazione, produzione, distribuzione, promozione, conservazione, istruzione, tutela, ricerca, regolazione, conservazione, valorizzazione e molte altre come:

  • Monumenti storici, Musei, Siti archeologici, Archivi, Biblioteche, etc.
  • Parchi Naturali, Aree protette, etc
  • Tradizioni religiose, Enogastronomia, etc
  • Architettura, Fotografia, Pittura, Scultura, etc.
  • Danza, teatro musicale, teatro, etc.
  • Musica, Bande, etc.
  • Linguistica, Letteratura, etc.

Cosa dirti ancora… Le Associazioni Culturali possono organizzare corsi e/o scuole culturali (teatro, lingue, danza classica, yoga, musica etc…) e grazie al Regime Fiscale Agevolato per il No Profit, l’Associazione Culturale potrà chiedere delle QUOTE o CONTRIBUTI ECONOMICI ai propri associati per frequentare tali attività o altre simili (stage, viaggi di istruzione, etc). L’Associazione Culturale, inoltre, può svolgere anche attività commerciale aprendo Partita Iva ed aderendo al Regime Fiscale Agevolato della Legge 398/1991.

Nelle Associazioni No Profit è comunque possibile retribuire soci e non soci che collaborano per l’Associazione Culturale (ad esempio insegnanti, segretari amministrativi etc).

A questo punto penso tu ti sia schiarito le idee su quali siano le caratteristiche ed i punti di forza delle associazioni culturali. Ora puoi marciare e creare la tua Associazione Culturale. Scopri come fare…

Associazioni ed IVA

Ciao, le novità sulle Associazioni non smettono ad arrivare. Tra l’altro arrivano come un fulmine al ciel sereno.

Il 15 dicembre 2021 la Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge di conversione del decreto fiscale (dl n. 146/2021). Che cosa vuol dire? Entriamo nel dettaglio.

Questo decreto contiene alcune disposizioni di interesse per il Terzo settore e il non profit in generale.

La norma impone alle associazioni, dall’1 gennaio 2022, di essere assoggettate al regime Iva, pur non svolgendo alcuna attività commerciale. Infatti, prevede il passaggio dall’attuale regime di esclusione Iva, ad un regime di esenzione Iva per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci.

Quindi cosa comporta tutto ciò? Tale variazione, apparentemente neutra economicamente, comporta invece costi di tenuta della contabilità Iva, oneri e ulteriori adempimenti burocratici, molto rilevanti per gli enti non a scopo di lucro.

Quali sono però le operazioni commercializzate e non commercializzate?

Le operazioni che non si considerano effettuate nell’esercizio di attività commerciali sono escluse da campo IVA come scritto nell’ex art. 4 comma 4) DPR 633/1972 poiché si tratta di attività de-commercializzata. Invece, le operazioni effettuate nell’esercizio di attività commerciali, ma esenti da IVA sono scritti nell’ex art. 10, comma 1, n. 20) del DPR 633/1972.

Ora ti starai chiedendo: io possiedo i requisiti fondamentali per poter beneficiare dell’esenzione IVA? I requisiti sono semplicemente due: uno di carattere soggettivo ed uno di carattere oggettivo.

Ora mi spiego meglio: il carattere soggettivo riguarda le prestazioni didattiche da organi della pubblica amministrazione. Per le attività sportive ad esempio viene eseguito C.O.N.I. e dalle Federazioni Sportive Nazionali.

Il carattere oggettivo come ci spiega il Ministero le prestazioni devono essere effettivamente didattiche. Lo so è un po’ complicato. Se io pratico una disciplina devo avere i requisiti tipici per quella disciplina. Puoi dire che vai in bicicletta senza aver la biciletta?

Che cosa comporta tutto ciò? Cambiamenti nella tenuta contabile!!! In particolare, l’attività commerciale ai fini IVA deve essere gestita con contabilità separata da quella principale svolta; la detrazione è concessa soltanto per l’IVA relativa agli acquisti fatti nell’esercizio dell’attività commerciale, mentre per gli acquisti promiscui è possibile la detrazione IVA in base a criteri oggettivi e coerenti alla natura dei beni e dei servizi erogati.

Vuoi saperne di più? Contattaci…

I problemi che accomunano le Associazioni

Molte Associazioni sono paragonabili ad un’azienda ed ancora oggi numerosi Legali Rappresentanti non hanno chiaro questo concetto.

Non bisogna dimenticare che avere un’Associazione implica una corretta gestione e che vi si rispetti le normative fiscali del territorio relative ad essa.

Di cosa hai bisogno quindi? Innanzitutto conoscere i concetti base e quello che vorresti fare tu con la tua Associazione. Da qui capirai che a seconda dell’attività che svolgerai nella tua Associazione, quindi della sua natura avrai una denominazione: ASD, APS….

Inoltre devi sapere come gestirla ed avere tutti i documenti in regola. Semplice vero?

Da qui iniziano le altre domande? Come faccio a gestire la mia Associazione se non ho abbastanza soldi?

Molti Legali Rappresentanti (Presidenti) purtroppo non fanno altro che dire: “Non ci sto dentro con i costi”, “Non posso alzare i prezzi altrimenti vanno da quell’altro” ….

I soldi in associazione sono importanti e sono quelli che ti permettono di acquistare attrezzature, poter dare un giusto contributo ai tecnici, retribuire l’associato che si occupa della gestione fiscale ed amministrativa.

Ma senza soldi, tutto questo non puoi farlo!

Difficilmente sentirai lamentare di tutto ciò di una grande Associazione, ma in realtà è un argomento che coinvolge anche loro. Ricorda più grande è l’Associazione, più soldi ci vogliono per gestirla.

In queste grandi Associazioni il problema non è tanto che non girino soldi, anzi ne girano anche in gran quantità. Il problema è che a fronte di entrate alte, rispettivamente anche le spese sono alte e spesso i soldi vengono “gestiti” e “spesi” su cose sbagliate perché si è sempre fatto così.

Ci sono Associazioni che lavorano in perdita o in quasi pareggio, non riuscendo così ad avere fondi per investimenti successivi o poter addirittura pagare una bolletta nel caso in cui non vi sono stati ingressi nel mese successivo.

Per evitare tutto questo occorre semplicemente una logica imprenditoriale. Si il Legale Rappresentante deve essere un imprenditore no profit.

Ancora oggi si pensa al no profit come beneficienza e volontariato ma così non è. Molte persone vivono grazie alle associazioni.

Le associazioni in Italia ormai sono una realtà importante e senza di esse le persone che ne fanno parte non potrebbero sopravvivere.

Quindi, il Legale Rappresentante deve possedere strategia e mettere in moto tutte le azioni che permettono di raggiungere il suo obiettivo.

Ancora non hai capito? Devi essere un Leader. Chiedere aiuto non è umiliante, anzi a te serve qualcuno che possa darti un supporto e ti aiuti a riflettere sugli aspetti gestionali e organizzativi della tua associazione, ma che contemporaneamente conosca bene i limiti (ma anche le opportunità) riservate al no profit, sia per evitare che tu faccia errori sia per farti approfittare di un vantaggio fiscale che magari neanche sapevi esistesse.

In definitiva: tu sai come gestire al meglio la tua Associazione? Sai come lasciare in cassa dei soldi?

Green Pass ed Associazione

Ciao,
purtroppo viviamo in un periodo che le normative cambiano di giorno in giorno e tu non sai come comportarti vero?
La maggior parte delle persone che ci scrivono si trovano nella tua stessa situazione.

Ti sembra di essere diventato uno sceriffo? Ti pesa controllare la gente? La gente si sente al sicuro entrando nella mia struttura?

Oggi la pandemia ha stressato un pò tutti, anche te vero?

Le normative in vigore stanno iniziando a riaprire le porte precedentemente chiuse in modo da iniziare di nuovo a respirare fino a farlo a pieni polmoni.

Fra non molto si tornerà ad una certa stabilità e tutto ciò lo avrai grazie alla chiarezza dei provvedimenti normativi. Questo ti permetterà di eliminare l’ansia, la depressione, la rabbia e la perdita di motivazione e morale. 

Noi di NGS Group non possiamo risolvere questo problema però possiamo aiutarvi a darvi un pò di chiarezza su come rialzarsi da questa situazione.

Se vuoi sapere di più sul “Green pass”, ti spiegherò:

1. Utilizzo e gestione del Green pass nelle Associazioni, tra cui ASD (sport al chiuso e sport all’aperto, sport individuali e sport di gruppo, le eccezioni delle Palestre e delle Piscine).

2. Collaboratori, volontari, genitori che entrano in Associazione sono obbligati ad avere il Green pass?

3. che valore ha la “Autodichiarazione ex art. 46, 47, 48 DPR 445/2000, documento sostitutivo alla certificazione Green pass valido ad ogni effetto per legge? 

Il Legale Rappresentante = “Presidente”

Oggi viene Chiamato Legale Rappresentante ma tutti lo conosciamo come Presidente. Vediamo cosa fa questa figura all’interno di un’Associazione.

Il Legale Rappresentante di un’Associazione ha il compito di realizzare e dirigere le attività previste e votate dal Consiglio Direttivo o dall’assemblea dei soci.

Il Legale Rappresentante non ha potere decisionale ma fa parte dell’organo decisionale che è il Consiglio Direttivo. Quindi, ad esso spetta la rappresentanza legale dell’associazione di fronte ai terzi e anche in giudizio. In particolare, può sottoscrivere contratti o accordi in nome dell’associazione e nel caso in cui l’Associazione viene richiamata a verifica giudiziaria rappresenta l’Associazione nel corso della causa, sia civile che penale.

Tuttavia il Legale Rappresentante può conferire ad altri soci il potere di stipulare atti o contratti in nome dell’Associazione.

Inoltre, si assicura che vengano osservate ed attuate le delibere del consiglio direttivo e dell’assemblea e provvede che vengano osservate le disposizioni statutarie ed la disciplina sociale.

La carica di Legale Rappresentante perdura per la stessa durata del Consiglio Direttivo, ma può nuovamente essere confermato.

Cosa succede quando l’associazione non riesce a pagare i debiti con il suo patrimonio?  I creditori possono rivalersi sul patrimonio di coloro che ha rappresentato l’Associazione in quel determinato affare.

Il Legale Rappresentante può essere rimunerato dall’associazione per la sua attività di gestore.

Bilancio Consuntivo

Tutti gli enti no profit, comprese le Associazioni (ASD, APS, associazioni di volontariato, circoli….), sono obbligati ad elaborare e ad approvare il bilancio annuale.

Perché questo deve essere fatto? Perché è richiesta dalla legge fiscale e dalle varie normative previste sugli enti no profit, ed inoltre un’associazione può usufruire dei vantaggi fiscali ad esso riservato.

Cosa più importante è che il bilancio permette di avere un quadro preciso in merito alla situazione economica-finanziaria dell’associazione, in modo da poter essere gestita al meglio.

Il bilancio annuale deve essere formulato in modo da riportare, suddivise per voci analitiche ed elencate con chiarezza, tutte le entrate e le uscite dell’associazione.

Nella redazione di questo documento è necessario che il documento sia chiaro, riporti in modo veritiero la situazione patrimoniale dell’ente, e che le voci contabili non siano troppo generiche o accorpate.

Il bilancio potrà essere anche in attivo e verrà riportato nel bilancio dell’anno successivo. Inoltre, se l’associazione svolge anche attività commerciale, queste ultime saranno separate dall’attività non commerciale svolta con gli associati.

Il bilancio può essere, dapprima preparato dal Consiglio Direttivo dell’associazione, ed approvato dall’assemblea dei soci entro e non oltre 4 mesi dalla fine dell’anno sociale, oppure può essere preparato anche da persone specializzate nel settore delle Associazioni.

L’assemblea procede all’esame del bilancio in seduta ordinaria ove delibera a maggioranza, vale a dire con il voto favorevole di metà più uno dei votanti. Il verbale di approvazione e il bilancio dovranno essere conservati per 5 anni presso la sede legale.

Quali documenti sono utili per elaborare il giusto Bilancio? Com’è possibile redare un corretto Bilancio? Cosa bisogna fare durante tutto l’anno?