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ASD e MARCHE DA BOLLO: COSA CAMBIA OGGI

La tua domanda molto probabilmente è: anche le Associazioni pagano le marche da bollo?

Iniziamo col dire cosa sono le marche da bollo: è un’imposta che si applica al posto dell’IVA per transazioni per cui questa non è esigibile.

Una marca da bollo è un’imposta sostitutiva dell’IVA che viene applicata su ricevute e fatture in casi specifici quando l’importo totale supera i 77,47 euro.

Come si calcola?

L’imposta va calcolata nel totale e esclusa dall’eventuale calcolo della ritenuta d’acconto..

In alcuni casi però può capitare che te la ritrovi in quei documenti dove viene applicata l’IVA. Ma questo se solo se l’importo dei beni o servizi esenti IVA è maggiore di 77,47 euro.

I casi più comuni dove viene applicata la marca da bollo sono:

– Prestazioni occasionali

– Contribuenti del regime agevolato dei vecchi minimi o forfettario (o dei nuovi minimi)

– Operazioni esenti, art. 10 DPR 633/1972

– Operazioni fuori campo IVA

– Operazioni non imponibili sullo stesso piano di esportazioni, servizi e scambi internazionali.

E per le Associazioni?

Dal 2019 atti, documenti, istanze, contratti, come pure copie anche se dichiarate conformi, estratti, certificazioni, dichiarazioni e attestazioni messe in atto o richieste dalle ASD sono esenti da bollo.

Il provvedimento è stata inserita nella LEGGE DI BILANCIO di previsione dello Stato estendendolo anche alle “Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche senza fini di lucro riconosciute dal CONI” l’esenzione da bollo fino all’anno scorso applicabile solo alle Federazioni sportive e agli enti di promozione sportiva.

Ma quali sono questi documenti esenti da bollo per le ASD?

Ne citiamo qualcuna:

– estratti conto bancari emessi a favore delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (quindi contattate subito la vostra banca e fatevi ridurre questo costo!);

– ricevute generiche e fiscali emesse dalla ASD a qualsiasi titolo (contributi di partecipazione alle attività da parte di associati e tesserati, contributi da parte di altre Associazioni o Comuni, erogazioni liberali, contributi versati da FSN/DSA/EPS etc etc);

– fatture emesse dalla ASD in esenzione iva (prima vi si apponeva una marca da bollo di 2 euro quando questa superava i 77,47 euro);

– ricevute per indennità, rimborsi spese analitici, rimborsi spese forfettari, richiesti a fronte di somme erogate dalle ASD ai propri collaboratori;

– variazioni di Statuti da registrare all’ufficio del Registro;

 registrazioni di contratti (che so: di sponsorizzazione, di affitto, etc etc).

Che cosa succede se non la applichi?

Riceverai una sanzione da una a cinque volte l’importo dovuto… non penso tu voglia rischiare! Anche se non abbiamo MAI e dico MAI visto contestare alle Associazioni no profit la mancata apposizione delle marche da bollo.

Non sei un’ASD?

Nel 2017 è stata introdotta l’esenzione di bollo a APS (Associazione di promozione Sociale) e ODV (Organizzazioni di Volontariato):

gli atti, i documenti, le istanze, i contratti, nonché le copie anche se dichiarate conformi, gli estratti, le certificazioni, le dichiarazioni, le attestazioni e ogni altro documento cartaceo o informatico in qualunque modo denominato posti in essere o richieste dagli enti di cui al comma 1 sono esenti dall’imposta di bollo”.

Per saperne di più contattaci.

A presto Flavia

DATI PERSONALI E DATI SENSIBILI

Si discute spesso sulla gestione dei dati e purtroppo se non li sai “conservare” e “nascondere” puoi essere accusato di non aver gestito in modo chiaro i dati dei tuoi utenti iscritti.

Si parla di dati personali e/o dati sensibili, ma la domanda che si pongono tutti è: dati personali o dati sensibili sono la stessa cosa?

La Privacy è tutelata in modo molto chiaro, infatti se parliamo di dati personali ci riferiamo a tutte le informazioni che identificano (direttamente o indirettamente) una persona fisica. Ad esempio i dati anagrafici, le foto sono informazioni dirette, mentre codice fiscale o numero di targa sono informazioni indirette.

I dati sensibili invece sono ciò che riguardano le scelte della persona. Ad esempio ne fanno parte le origini etniche, le scelte religiose e perché no anche politiche. Oggi la normativa sulla privacy ha inserito nei dati sensibili anche i dati genetici e orientamento sessuale.

Se ci pensi sono cose che noi le viviamo tutti i giorni e le diamo per scontato.

Non dimenticare di non lasciarti scappare anche se un tuo utente ha condanne penali o ha commesso reati. Ebbene si, si tratta di dati giudiziari.

Come hai potuto ben capire si tratta di un discorso molto complesso e che tutto ciò che ti viene consegnato e/o rivelato non puoi tenerlo sulla tua scrivania alla portata di tutti o al libero accesso sul computer.

Oggi tra i dati personali già citati sono stati aggiunti anche quelli relativi alle comunicazioni elettroniche come internet. La tecnologia, per quanto ha semplificato il modo di collaborare e di comunicare, se non usata correttamente o usata da tutti i tuoi soci potrebbe metterti in grossi guai.

Hai pensato a cosa potrebbe succederti se una persona “qualsiasi” entra e si impossessa di questi documenti?

Ora abbiamo capito la differenza tra dati sensibili e personali. Per gestire la tua Associazione quali dati ti servono?

Un’Associazione gestisce al 100 % sono dati personali. Se ci pensi che  sia tu il Legale Rappresentate, che siano i tuoi soci o i tuoi tesserati tu chiedi il documento di riconoscimento, numero di telefono e mail.

Alcune Associazioni gestiscono anche i dati cosiddetti “sensibili”. Quali? Ad esempio quelle che gestiscono le informazioni sanitarie.

Perché devi proteggere questi dati?

Se parli di “tutela delle privacy” pensi subito che no  devi rendere pubblici quei dati sensibili.

Come la prenderesti se qualcuno pubblicherebbe tutti i tuoi problemi personali? Oppure, come la prenderesti se i tuoi contatti venissero resi pubblici per essere usati da chiunque e mandarti di tutto?

La stessa cosa vale per i tuoi tesserati! Conserva i loro dati personale e/o Sensibili, non devono essere alla portata di tutti!

Cosa devi fare per nasconderli?

In realtà è molto semplice, basta seguire alla lettera ed adeguarti alle norme previste dal Regolamento Europeo sulla Privacy.

Lo puoi fare nel modo più semplice e rapido.  

Se vuoi saperne di più contattaci.

Alla prossima!

Flavia Italia

IL MODELLO EAS

Molte associazioni presenti nel nostro territorio, ancora oggi non sanno dell’esistenza di questo documento. Tu sei a conoscenza di questo “MODELLO”?

Ovviamente non è un ragazzo che sfila e mostra i modelli preposti da uno stilista, ma non è molto diverso come concetto.

Quando va compilato ed a chi va presentato?

Ebbene questo modello deve essere presentato dalle Associazioni neonate entro 60 giorni dalla costituzione della stessa. Sicuramente andrai a sbirciare nelle tue scartoffie per vedere se l’hai presentato! Inoltre ti stai chiedendo a chi devi consegnare questo documento, semplice all’Agenzia delle Entrate.

Il modello EAS oltre ad essere presentato subito dopo la costituzione della tua associazione è uno strumento che va utilizzato anche da quelle che registrano variazioni sui dati significativi ai fini fiscali che erano stati precedentemente comunicati.

Su questo si è un po’ più elastici, si può fare entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui si è apportata la modifica. Ad esempio: se le modifiche le hai apportate il 15 aprile del 2021 hai tempo fino al 31 marzo 2022.

Se non sei a conoscenza del modello EAS sicuramente non sai nemmeno a cosa serve. Ora te lo spiego: il modello EAS rappresenta uno dei principali obblighi degli enti associativi senza scopo di lucro affinché tu possa usufruire delle agevolazioni fiscali previste dall’articolo 30, comma 1 del D.l. 185/2008.

Chi deve presentarlo e come?

Oggi il modello EAS può essere presentato per via telematica direttamente dal Legale Rappresentante (Presidente) oppure tramite un intermediario abilitato. In passato dovevi andare direttamente tu di persona e lasciare il documento, ora grazie alla tecnologia ti eviti un viaggio e perdita di ore di fila!

Abbiamo già parlato dei giorni di scadenza sia per le neoassociazioni che per quelle che apportano delle modifiche sulle cifre significative ai fini fiscali, ma esiste un altro caso in cui il modello EAS va presentato: in caso di perdita dei requisiti qualificanti e va ripresentato entro 60 giorni, compilando la sezione “Perdita dei requisiti”.

Cosa succede se un’associazione non ha presentato il modello EAS?

Il Decreto Legge numero 16/2012 ha stabilito che:

te lo dico in poche parole: devi comunicare (presenti la domanda) e versare un importo minimo di sanzione di 258,00 € ”remissione in bonis”.

Fai attenzione, la sanzione per la remissione in bonis non può essere oggetto di ravvedimento operoso e, a partire dall’11 giugno 2018, deve essere pagata esclusivamente con il modello F24 Elide. Beh, almeno dopo che fai la segnalazione ripari ad un errore pagando sanzioni ridotte!

Ora cosa vuoi fare? Vuoi metterti in regola? Contattaci per saperne di più!

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